Il mondo è cambiato. Non è certo Prof Cardi a dirlo. Basta vedere gli oggetti che ormai familiarmente ci portiamo appresso e che rendono easy la nostra vita, talvolta accorciando di molto quelle che erano le tempistiche della quotidianità del decennio passato. Un solo click di smartphone ci separa da qualsiasi acquisto, che si tratti di un drone, un paio di scarpe o il biglietto di un concerto. Per fortuna esistono ancora gli imprevisti, quelli del famoso cartoncino arancione del monopoli vintage. Per fortuna, sì, perché se presi dal lato positivo possono trasformarci una giornata e renderla speciale. Rimanere improvvisamente senza auto, per esempio, può diventare l’occasione per fare un vero e proprio “viaggio all’antica”. Incamminarsi a piedi per qualche chilometro, verso una meta che siamo abituati a raggiungere motorizzati, ci appare al principio un’ingiustizia o una gran perdita di tempo. Finalmente, dopo un po’, entriamo in una fase diversa. Ci accorgiamo che copriamo la distanza a misura d’uomo, come quando si girava per strada in pantaloncini corti a chiamare gli amici. Nonostante gli anni, ci ricordiamo l’andatura del marciapiede e torniamo a sentire di nuovo le lucertole muoversi tra i cespugli, a vedere i contadini un po’ più invecchiati nei loro orti.
La verità è che partire a piedi fa bene a noi e alla natura. In quest’epoca pragmatica, è un gesto trasgressivo, una sberla alla modernità. È un atto che ci ricolloca nell’andare liberamente fuori tempo, che ci fa riappropriare dello spazio. Sembra se ne parli come fosse un’esperienza esistenziale… lo è al 100% infatti! Andare a piedi significa attraversare, ci dà il tempo di vedere gli angoli e sentire i dettagli, è un viaggio che facciamo con le nostre sole forze, a orologio umano. Ci fa scendere a contatto con la nudità del mondo e con la natura casuale di ciò che accade per strada. Sarà capitato quasi a tutti di aver letto o ascoltato da amici o conoscenti il racconto di una vera escursione a piedi: un trekking, un cammino di giorni, a volte di settimane se si tratta di pellegrinaggi come Santiago de Compostela. Non è un caso che ogni anno aumenti il numero di queste persone coraggiose (e un po’ folli) che decidono di mettersi in cammino zaino in spalla. Perché l’uomo (di qualsiasi epoca) conserva da sempre dentro di sé il desiderio di una partenza diversa, di un’avventura che vada oltre i balocchi digitali, di un’esperienza fisica, reale che torni a fargli sentire la fatica e la gioia sulla pelle. Quale miglior proposito di fronte alla bella stagione che incalza… se non, appunto, prendere un paio di cose indispensabili, infilarsi due scarpe comode e tornare a viaggiare a piedi il mondo.
Pubblicato su Valdarno Oggi.
Aprile 2019
Troppo bello, prima o poi lo farò 💜
"Mi piace""Mi piace"
Merita davvero 👌
"Mi piace"Piace a 1 persona