POETI SENZA FIRMA


A chi renderà il mondo un posto migliore.

Esistono.
Credo che siano in mezzo a noi.
Sono sempre esistiti. Mi appello qui alla legge della regolarità della natura. Sono certo che anche ora siano tra noi. Chissà, però, in cosa saranno occupati.
Scusate. Sto parlando dei poeti, di quelle essenze umane che giravano per le vie del medioevo con l’inchiostro e il pennacchio:
Dante.
Petrarca.
Più tardi Leopardi o Pascoli.
Dove sono oggi?
In quale fango sono impantanati?
O forse sarebbe meglio chiedersi… Chi sono oggi?
A che tipo di poesia lavorano?
L’era nostra ha davvero perso tutto o ha solo ben nascosto questi giganti contemporanei?
Probabilmente li ha imbrigliati nelle fronde burocratiche dei caselli postali, li ha sparpagliati nel caos generazionale del web oppure li ha semplicemente messi a lavorare in banca o in qualche ospedale, nella cabina di comando di un aereo o magari a giocare nel Real Madrid o nel Barcellona.
Dove sia finito il linguaggio di quel mondo che era, io questo non lo so.
C’è chi dice sia stato travolto dalla tele-spazzatura tra uomini e donne che non sanno d’esserlo. O dagli schermi touch di un giornalismo portatile, sterile, spesso privo di contenuti soddisfacenti.
In tutto questo, vero o non vero, interpretabile indubbiamente, io sono sicuro che loro, i veri poeti, esistano ancora.
L’abitante del mondo, nell’avvenire dei tempi, non può peggiorare di un secondo ciò che fu in passato e, le anime che camminano oggi accanto a noi, non sono meno capaci di allora.
Credo piuttosto il contrario.
L’umanità viaggia a migliorare, sviluppa nuove forme di pensiero, si ricomprende alla luce delle scoperte scientifiche. Eppure ci pare l’inverso. Ad ogni passo vediamo una perdita, un tramonto di valori, un colpo mancato verso la verità.
Non mi fa paura il mondo.
Non ho paura del mutamento umano, ma della libertà condizionata dell’uomo di oggi, un po’ sì.
Ho paura dell’uomo che non si segue, dell’uomo che non si scopre, di quello che si arrende, si nasconde dietro una scrivania portaoggetti e non saluta più di persona.
Come ben vedete, non porto dubbio alcuno sulla qualità delle anime del mondo, forse taluno sulla qualità delle loro scelte. Mi fanno paura i troppi sì senza una buona riflessione. La frettolosità, che mette in fuga il pensare insieme. Ho paura dei bo e delle poche domande. Dei no e delle facili risposte. Ho paura di chi non ha più paura di nulla e di chi ha paura di tutto.
Ho paura di chi naviga il web senza prima aver navigato se stesso e di chi non lo naviga per il rischio di esporsi agli altri.
Ho paura di chi ha smesso di guardare le stelle e cogliere fiori, di chi parla senza guardare negli occhi e di chi non ricorda di aver pianto.
La paura più grande però è un’altra, quella che i veri poeti si possano estinguere.
Non sia mai!
Oh signori, ve ne prego, date mano a non permettere ciò!
Un mondo senza poeti
è un luogo senza fiducia,
è l’infinito che non trova spazio,
un ciclope immobile smarrito nel cosmo.
Dante.
Petrarca.
Poi Leopardi o Pascoli.
Esistono.
Si stanno muovendo in mezzo a noi.
Può essere addirittura che stiano scrivendo e producendo molto.
Ma in mezzo al turbine dei nostri fogli virtuali li riconosceremmo davvero?
Se ci arrivasse a sorpresa, per posta elettronica, la poesia scritta da un vero poeta senza firma, come la leggeremmo?
Gli occhi di oggi slittano svelti su ogni parola, potrebbero penetrare ogni angolo ma il tempo non concede di restare a meditare.
Il tempo non cambia il suo comportamento, è l’uomo che muta in relazione ad esso.
I poeti senza firma esistono.
Sono soltanto in mezzo a noi.
Non sono famosi, forse non lo saranno mai, ma renderanno il mondo un posto migliore.

.
Trucioli

In quelli.
La nostra.
Speranza.


4 risposte a "POETI SENZA FIRMA"

  1. Sul web c’è un sacco di gente che scrive. Io passo giornate intere a scrivere poesie, e poi mi ritrovo con una sfilza di 5 a scuola. E’ che non c’è il tempo di scrivere, di pensare. Siamo tutti così ingolfati e schiacciati dal peso della realtà che ci si perde di vista. Sembra che il tempo passato a scrivere sia tempo sprecato, e che nessuno ti ricompensi in qualche modo del sudore con cui hai impregnato i tuoi scritti. Io scrivo su una pagina facebook ma nessuno mi apprezza, in pochi mi leggono. Le uniche cose che si leggono in giro sono racconti erotici e di amori insensati, effimeri. Io scrivo della Morte, dell’Incubo e della Paura, ma nessuno mi legge. Ed è difficile avere un’indole da poeta, perché io piango ogni giorno e lascio che una sola parola mi intristisca. Alla fine sembra che non si tragga nulla dalla sensibilità, che sia un oggetto futile, un ombrello bucato quando fuori infuria una tempesta. A chi interessa il fatto che tu dai buchi nell’ombrello riesci a vedere lo strabiliante spettacolo del cielo livido, dei lampi e delle nuvole iraconde, quando tutti sono così impegnati a non bagnarsi, a guardare dove mettono i piedi e a non pestare le pozzanghere? Sembra brutto ma è così: in questa società l’anima non serve a niente. E coloro che si permettono il lusso di possederla vengono considerati scansafatiche, futili emarginati. Sono maledetti.

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    1. Ciao Ecatewraith, capisco quello che scrivi e il sentimento di sconfitta e rassegnazione che provi ma credo che tu non debba arrenderti. Se senti di poter scrivere è bello che tu lo faccia e non è indispensabile che gli altri ti leggano. Tu scrivi perché ti piace e perché senti di farlo! Non è importante che all’inizio ti leggano. Cogli questo momento per approfondire il dono che ti è stato dato, leggi libri nuovi, sperimenta nuovi modi di scrivere, fa’ nuove amicizie! Da ciò che scrivi mi sembra di capire che tu vada a scuola, è così? Anch’io ho cominciato a sentire la scrittura che mi nasceva dentro quando andavo a scuola, avevo circa la tua età penso e i miei voti in pagella non erano alti. Da queste poche righe che scrivi mi sembra tu abbia una bella passione e un dono naturale per la scrittura che devi scoprire e sviluppare negli anni.
      Non è vero però che in questa società l’anima non serve a niente. Credo sia invece proprio quello di cui ha bisogno questa epoca ed è importante studiare e imparare a scrivere bene proprio per donare anima al nostro tempo. L’anima non è un luogo lussuoso che si possiede, è piuttosto un cammino, un incontro aperto con il mistero e più riusciamo ad immergerci nell’ascolto delle persone che ci passano accanto, nella riflessione profonda e nell’amore per il mondo, maggiore è la nostra capacità di penetrare il senso dell’esistenza, di come siamo fatti e cosa possiamo donare con la nostra unicità. Coraggio Ecatewraith! 😉 ps. ho provato a entrare sul tuo blog ma non riesco…

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