Ai maturandi, agli sposi promessi, ai futuri patentati, ai tesisti e agli innamorati
Non si è mai pronti a sufficienza quando si ha da fare i passi più importanti della nostra vita.
È così per gli esami di maturità, per il matrimonio, per la patente, per la discussione di tesi e per il primo bacio. Nessuno sa ben dire come funzioni. Probabilmente è la nostra natura a metterci in guardia, uno sconosciuto ingranaggio difensivo che entra in moto per amore. O forse è il sentire che manca un passo alla trasformazione, al rovesciamento, questo ci rende un po’ più folli, capaci e incapaci di tutto.
Quell’ultimo gradino in verità è uno come tanti, uno come un altro, eppure sappiamo bene che non è uno qualunque, perché il metro che precede il traguardo è sempre il più difficile e il più grandioso.
C’è una cosa che possiamo fare in questi momenti, trovare una compostezza d’animo, una ragione interiore, guardarci bene allo specchio e, per una volta, vederci dentro chi siamo.
“Sono me.”
“Sono me.”
Nulla esiste di più misterioso e affascinante quanto il sentire di esserci, nel momento stesso del grande cambiamento.
L’essere e il non essere, dopo millenni, si stringono la mano. In quel preciso luogo del mondo tu non esisti. Sei solo uno straordinario istante, un qualcosa che si avverte senza nome.
Un miracolo.
Bello! Vero, profondo! Michel
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