SOTTERRANEAMENTE


Avanti e indietro per le acque gelide dello stretto pattinano i pescherecci, rumorosi solo da vicino, silenziosi come il vento osservati da lontano. Lillo, vecchio uomo di mare, appoggia continuamente lo sguardo verso là. Dal suo balcone il viavai delle imbarcazioni è lieve, è perfetto, è il viavai della sua vita. Quei volti franchi al timone sono ognuno lui. E il futuro appeso al tempo glielo ricorda, le reti ingiallite nelle notti di luna piena e il destino della famiglia nella quantità di pescespada imbrogliato e imbrigliato.
Lillo sogna.
Lillo vede.
Lillo va.

Federica è contenta di esserci, di vivere questa terra almeno un’altra volta, di tornare a percepire la vita del suo fu, del fu della sua storia.
Ostenta una certa sicurezza con gente nuova e gente antica.

Ha trovato dell’altro oltre il mare
ma non so se le basterà.
Al mare
prima o dopo
tutti torniamo.

Sta bevendo un drink sulla riva, si bagna con la lingua le labbra in uno dei rari momenti senza amici, tempo di silenzio e solitudine. Difficile crederci ma anche lei la vive. Eccome se la vive. Sa abitarci nella solitudine, ne conosce il colore. Guai a mostrarlo però. Molto astuta in questo. Che non inganni anche se stessa con questo tipo di intelligenza?! È lontana un milione di mondi dal balcone di Lillo ma anche lei la vive così. Perché privata ed estremamente profonda è comunque: la solitudine.

Solitudine.
Per Federica che dice di non fermarsi mai e lo fa invece in ogni dove,
che dice di cominciare sempre
e ogni volta capisce che finirà
al mare.

Solitudine.
Per Lillo che dice di non andarsene mai
facendolo invece dal balcone ogni giorno.

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Solitudine.
Per questi pescatori del mondo
che senza saperlo,
in un silenzioso dialogo
vanno e tornano dalle emozioni della gente,
raccogliendo,
tra isola e terraferma,
lo stretto spazio dello sfiorarsi.

Solitudine.
Per chi osa scrivere due righe forestiere ed entranti,
perché innamorato rimane
di ciò che nelle persone meno si mostra,
ma sotterraneamente esiste:
la vera vita.

Vada come vada nessuno si dimenticherà dell’Isola del Sole, del mare di problemi che ivi convivono con estrema crudeltà e dolcezza.
Tra il nostalgico Lillo e l’astuta Federica un milione di mondi corrono, eppur una e cristallina l’essenza appare:
Sicilia.


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