Dal libro Trucioli di Mondo
Per quelli che hanno potuto assaporare una buona Cachaça
Cachaça.
Dal sole in giù.
In questo povero paese ricco
di campi da calcio dimenticati,
che sbocciaron giocatori mai più scordati
dal mondo in su.
Cachaça.
Sotto le nuvole.
Per nascondere l’anima agli occhi del cielo.
Cachaça.
Ripensandosi giovani
per i locali di periferia ove gli amori vengon sofferti.
Sfiorare il dolore come allora,
ancora.
Cachaça.
Accanto ai piedi sulla spiaggia di notte,
con la chitarra, sola, a suonar l’oceano.
Forte,
che solo di musica è impossibile guarire.
Cachaça.
Sulla camicia che mi hai regalato.
Sulla ferita inferta dai tuoi colpi di lama.
Petali neri, come alghe,
per le mie coste, incagliati.
Cachaça.
A mezzogiorno alla Tv.
A mezzanotte al bancone.
A mezzaluna nei tuoi occhi blandi.
Cachaça.
Una notte.
Dimenticando di poter perdere.
Dimenticando di aver perso.
Una notte.
Dimenticando che per fortuna, purtroppo, non ti dimenticherò mai.
Cachaça.
In questo paese oltre bacio,
intanto che di sperarti sento,
aspetto il tuo sorriso
cercando di non trovarlo.
Cachaça.
Non farlo mai più di regalarmi camicie.
Ti ricordano.
Non farlo mai più che tanto lo sai:
del tuo amor io macchio ogni cosa.
Geniale, caro amico cachaceiro!!!!
Cachaça,
mentre si svuotava il bicchiere,
l’amicizia costruita,
Per sempre é rimasta!!!
😉
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Tenho saudade de Bima’s house. Um abraço
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caro andrea…ti sto scoprendo anche un poeta…lu
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