Tutte le donne portano a Roma. A loro
Le amo le donne di Roma.
Creature facili e complicate.
In un piovoso dì di febbraio possono camminare per lunghi quarti d’ora, con stivaletti a tacco alto ed un berretto di lana fina.
Si fanno amare le donne di Roma.
Nuvole passeggere di un cielo spazzato dal vento.
Simpatiche e leggere quando si rivolgono a volti più giovani.
La capitale del mio paese ha dei colori stupendi.
È per un attimo la via più trafficata del mondo: leone in una gabbia di fumo.
L’attimo dopo, è la storia più romantica che una nonna potrebbe raccontare.
A Roma, le donne, si amano.
Saltellano da una parte all’altra della città. Bagnate. Sconvolte.
Perfettamente in ritardo. Belle in giacca e senza occhiali.
Varco non attivo. La moto pattina salendo verso il Quirinale.
Frenata. Sospiro. È tutto qui, sotto queste ruote.
“Tieniti stretta i sogni fino al ponte.”
Parcheggio agile.
Aperitivo in campo de’fiori.
Fettuccine da Capo de Fero.
Tacchi in passeggio per i sanpietrini in Trastevere.
Non serve più l’ombrello.
“Tieniti stretta al mio braccio fino casa.”
Come una donna va amata, Roma.
Desidera cortesia e pragmatismo.
Non una bugia, neppure tutta la verità, però.
Una bellezza senza fine, ma non è il caso di farglielo notare.
È il caso di custodir la meraviglia per quando non si distinguerà.
Nelle sue donne la si ama, Roma.
Capelli umidi e ciglia delicate.
Occhi vicini e un filo di labbra.
Rughe lente, affascinanti davanti al portone di Santa Barbara.
“Tieniti stretto il mio cuore se non è troppo tardi.”
Svolto l’angolo:
Polmoni di storia.
Profumo di albicocche per i fori.
“Fin dove le donne portano… là è Roma.”
.
Trucioli
Grigio.
Sempre.
Da un autobus all’altro.
Le mie.
Intrappolato.
Invece.
Giorno.
Saprà.
Leggins.
E.
Indicazione:
La vita.
Un quarto d’ora da quella parte.
Troverà il cuore che cerca.
Signorina.